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Chiarezza da vendere

Chiarezza da vendere

Von: Team commerciale di Comunicazione Chiara
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Über diesen Titel

"Chiarezza da Vendere" è il podcast di Comunicazione Chiara ispirato dal team commerciale e dedicato a tutti coloro che lavorano nelle vendita e vogliono farlo con metodo, consapevolezza e autenticità.

Ogni settimana affrontiamo un tema chiave del lavoro commerciale 🎯

📌 Pensato per agenti, consulenti e imprenditori, questo podcast è anche uno strumento di formazione continua per il nostro team interno, ma resta aperto a chiunque voglia migliorare la propria comunicazione di vendita, soprattutto nel mondo B2B.

Niente tecniche manipolative, niente slogan: solo buone pratiche, riflessioni operative e casi reali, raccontati da chi vive ogni giorno le dinamiche della trattativa.

🎧 Una voce doppia, una pillola di chiarezza alla volta, per imparare a vendere con la testa… e con la voce giusta.Comunicazione Chiara 2025
Erfolg im Beruf Management & Leadership Politik & Regierungen Ökonomie
  • Quando dire no a un cliente: la forza della selezione
    Oct 13 2025
    Quando dire no a un cliente: la forza della selezioneDire “no” a un cliente non è un atto di rifiuto, ma un gesto di lucidità strategica. In un’epoca in cui la competizione è altissima e ogni opportunità sembra preziosa, selezionare diventa un atto di maturità commerciale.Accettare clienti non in linea con i nostri valori, obiettivi o modalità operative può compromettere non solo il risultato della singola trattativa, ma anche la reputazione del brand, la motivazione interna e la qualità complessiva del lavoro. In questo episodio parliamo del coraggio di dire no, della forza della selezione e di come sviluppare la capacità di scegliere clienti davvero in linea con il nostro posizionamento. Perché scegliere il cliente giusto non è un lusso: è una strategia. Perché non tutti i clienti sono giusti per noi.Ogni azienda, ogni professionista ha dei limiti — in termini di tempo, di struttura, di posizionamento. Cercare di accontentare tutti significa spesso: • diluire il messaggio; • stressare il team operativo; • creare progetti che non danno soddisfazione; • alimentare il passaparola sbagliato. Come afferma Seth Godin, “If you’re for everyone, you’re for no one”. "Il marketing efficace è selettivo, non generico". E così dev’essere anche la vendita.Secondo uno studio pubblicato su Journal of Business Research (2020), le aziende che adottano una strategia di selezione dei clienti aumentano del 34% la soddisfazione dei dipendenti e riducono del 27% i costi di gestione delle relazioni complesse. Questo conferma che la selezione dei clienti ha impatti diretti non solo sul fatturato, ma anche sulla salute organizzativa. I segnali di un cliente non in linea 1. Non condivide i nostri valori◦ Vuole scorciatoie, manca di rispetto, cerca solo il prezzo più basso.2. Non rispetta il nostro processo◦ Chiede modifiche costanti, salta gli step decisionali, non ascolta.3. Genera costi nascosti◦ Richiede un’attenzione sproporzionata rispetto al valore del contratto.4. Comunica male◦ È confuso, non fornisce feedback, delega in modo inefficace.Jean-Noël Kapferer, nel suo "Strategic Brand Management", sottolinea come un posizionamento forte implichi una “coerenza selettiva” nel tipo di clienti serviti.L’aderenza al target ideale protegge il brand e ne amplifica il valore nel lungo periodo.I benefici del dire no • Liberare tempo e risorse per clienti in linea.• Migliorare la qualità del lavoro e della relazione.• Aumentare la soddisfazione del team.• Rafforzare il posizionamento e l’autorevolezza.• Prevenire conflitti e incomprensioni future.Una ricerca dell’Harvard Business School (Beverly Kaye, 2021) evidenzia che la capacità di selezionare proattivamente i clienti migliora la customer retention media del +23% sui clienti realmente in linea.Questo dato sottolinea che dire “no” al cliente sbagliato aumenta la probabilità di trattenere quelli giusti.Dire no in modo chiaro e rispettoso è un messaggio forte: “Siamo seri, selettivi e vogliamo il meglio per entrambe le parti”.Come dire no con eleganza e professionalità Ringrazia sempre per l’interesse ◦ “Ti ringrazio per averci considerato.”Spiega con chiarezza e sincerità ◦ “Per questa specifica esigenza, non siamo il partner più adatto.”Proponi alternative (se possibili) ◦ “Ti segnalo un collega che lavora con modalità più adatte al tuo caso.”Rimani aperto a future collaborazioni◦ “Restiamo disponibili per eventuali progetti futuri più in linea.”Come suggerisce anche Marshall Goldsmith, noto executive coach e autore di "What Got You Here Won’t Get You There", l’autenticità comunicativa è alla base di ogni relazione professionale duratura. Saper dire “no” è una forma di rispetto reciproco. In un mercato sempre più affollato, il vero vantaggio competitivo non è dire sempre sì, ma saper riconoscere quando è meglio dire no.Per proteggere il proprio posizionamento, il benessere del team, e la qualità delle relazioni commerciali.In Comunicazione Chiara crediamo nel valore della selezione: lavorare con clienti giusti è il primo passo per fare lavori giusti. Chiarezza da vendere è anche questo: saper scegliere, con coraggio, intelligenza strategica e rispetto.➡️ Scopri di più su Comunicazione Chiara📩 Vuoi entrare nel nostro team? Scopri come🔁Ti è piaciuto l’episodio? Condividilo!
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    19 Min.
  • Vendere fiducia, non ore
    Oct 6 2025
    Vendere fiducia, non ore: come comunicare il valore della consulenza

    Nella vendita di servizi consulenziali, il vero oggetto della trattativa non è il tempo impiegato, ma il valore generato. Eppure, molti professionisti continuano a vendere ore, incontri, report e deliverable — dimenticando che il cliente, in realtà, compra sicurezza, soluzioni, visione, trasformazione. In questo episodio esploriamo uno dei cambiamenti di prospettiva più importanti per chi lavora nel mondo della consulenza: passare dal vendere “quantità di tempo” al comunicare “qualità di fiducia e impatto”.
    Un passaggio che trasforma la percezione del cliente, il posizionamento del professionista, e soprattutto… il valore riconosciuto (anche economico) della proposta.

    Perché il cliente non compra tempo
    Quando si acquista una consulenza, l’obiettivo non è mai “avere un’ora di confronto”, ma risolvere un problema, fare chiarezza, ottenere risultati.
    Concentrarsi sul tempo, quindi, è fuorviante e porta il cliente a fare confronti inutili (ore/uomo, prezzi orari, numero di incontri), invece che valutare l’unicità del valore offerto.
    Come spiega Ron Baker, autore del libro "Implementing Value Pricing", il prezzo di un servizio dovrebbe essere determinato in base al valore percepito dal cliente, non al costo interno di produzione.
    E il valore percepito dipende da quanto siamo bravi a comunicarlo — con parole, esempi, testimonianze, dati e soprattutto atteggiamento.

    Il valore della fiducia nella consulenza
    Vendere fiducia significa:
    • farsi percepire come un punto di riferimento, non solo un fornitore;
    • trasmettere sicurezza, chiarezza, direzione;
    • dare al cliente la sensazione che “è in buone mani”. Questo tipo di percezione si costruisce:
    • con la coerenza tra ciò che promettiamo e ciò che facciamo;
    • con la qualità delle domande che poniamo;
    • con il linguaggio: trasparente, empatico, autorevole;
    • con la capacità di semplificare e guidare.

    Come affermava Simon Sinek: “People don’t buy what you do. They buy why you do it.”
    In ambito consulenziale, questo è ancora più vero.
    La fiducia è il vero capitale.

    Come comunicare il valore
    1. Dichiara l’impatto, non il processo
      ◦ Non dire: “Prevediamo 5 incontri da un’ora”.
      ◦ Di’: “Al termine del percorso avrai una strategia chiara, un piano operativo e una roadmap condivisa con il tuo team”.
    2. Racconta storie di successo
      ◦ Usa esempi di clienti simili, risultati ottenuti, trasformazioni reali.
    3. Parla di benefici percepiti
      ◦ Riduzione dello stress, risparmio di tempo, maggiore controllo, decisioni più lucide, visione a lungo termine…
    4. Posizionati come partner, non esecutore
      ◦ Il consulente non è lì per “fare delle cose”, ma per aiutare a vedere e fare meglio. Errori comuni da evitare
      • Presentare la consulenza come un pacchetto di ore;
      • Legare il valore solo agli output materiali (report, slide, documenti);
      • Non esplicitare i benefici attesi;
      • Sottovalutare l’aspetto emotivo della relazione (sicurezza, riconoscimento, rassicurazione); • Reagire con fastidio alla domanda “ma quanto costa un’ora del tuo tempo?” anziché trasformarla in occasione per spiegare meglio cosa si sta realmente offrendo.
    Nel mondo della consulenza, vendere fiducia è più difficile — ma anche più redditizio — che vendere tempo. Richiede consapevolezza, preparazione, narrazione, postura. Ma una volta compreso e integrato, questo cambio di paradigma cambia tutto: la qualità delle trattative, il posizionamento, la soddisfazione reciproca.

    In Comunicazione Chiara, accompagniamo le imprese a rendere chiaro, distintivo e ad alto valore il loro modo di comunicare. Anche quando si tratta di vendere… quello che non si tocca, ma si sente. Chiarezza da vendere è anche questo: saper dare valore al valore.


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    14 Min.
  • Domande potenti, risposte sincere
    Sep 29 2025
    Domande potenti, risposte sincere: come guidare la trattativa con intelligenza conversazionale In ogni processo di vendita, saper fare le domande giuste è una delle competenze più strategiche — e sottovalutate. Troppo spesso, chi vende si concentra su ciò che deve dire, dimenticando che le risposte migliori arrivano dopo le domande giuste.Una domanda ben posta orienta la relazione, fa emergere i bisogni reali del cliente, costruisce fiducia, chiarisce le priorità, genera consapevolezza e apre la strada alla proposta più efficace.Ma non tutte le domande sono uguali.Le domande potenti sono quelle che stimolano riflessione, che vanno oltre la superficie, che aiutano il prospect a guardarsi dentro. Sono strumenti di empatia e di precisione strategica. In questo episodio, vedremo cosa rende una domanda davvero potente, quali tecniche comunicative utilizzare per ricevere risposte autentiche, e come utilizzare le informazioni raccolte per guidare la trattativa.L’importanza delle domande nella comunicazione di vendita Secondo Neil Rackham, autore di "SPIN Selling", i venditori di maggior successo non sono quelli che parlano di più, ma quelli che sanno porre le domande migliori.Il suo modello SPIN — Situazione, Problema, Implicazione, e Necessità di soluzione — è ancora oggi uno degli strumenti più potenti per costruire conversazioni significative nella vendita complessa. Anche Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, ha dimostrato come le persone prendano decisioni più consapevoli quando sono guidate a riflettere sulle proprie motivazioni profonde.Le domande ben costruite attivano il pensiero lento (slow thinking) e portano il cliente a razionalizzare i propri bisogni. Domande efficaci non sono solo strumenti di raccolta informazioni, ma leve di connessione emotiva. Mostrano interesse sincero, capacità di ascolto, volontà di comprendere davvero l’altro. In altre parole: umanizzano la vendita.Come ottenere risposte sincere Il prerequisito per ottenere risposte autentiche è creare un clima relazionale di fiducia. Nessuna domanda sarà efficace se il cliente percepisce giudizio, pressione o manipolazione.Ecco alcune buone pratiche: • Sii genuinamente curioso, non inquisitorio.• Utilizza un tono calmo, non invadente.• Introduci la domanda spiegando il motivo per cui la fai (es. “Ti faccio questa domanda per capire meglio come possiamo aiutarti davvero…”).• Mostra ascolto attivo: annuisci, fai eco, riformula.• Accogli le risposte senza correggere, sminuire o controbattere.Una comunicazione efficace si fonda sulla reciprocità: più mostri rispetto e apertura, più il cliente sarà disposto a esporsi davvero.Quali sono le domande giuste da porre? Le domande potenti non sono casuali. Sono pensate per aiutare il cliente a:• riflettere su sé stesso;• esprimere i veri problemi;• chiarire le proprie priorità;• riconoscere il valore di una soluzione.Ecco alcune tipologie di domande: 1. Domande esplorative • “Come state affrontando oggi questa sfida?”• “Cosa funziona e cosa no, nella soluzione che state utilizzando?”• “Come si misura il successo nel vostro contesto?”2. Domande di impatto • “Cosa rischia l’azienda se questo problema non viene risolto?”• “Quali conseguenze hai già notato nella tua operatività quotidiana?”3. Domande emotive • “Cosa ti dà più soddisfazione nel tuo lavoro?”• “Cosa ti fa perdere tempo o ti stressa di più?”4. Domande di visione • “Come sarebbe una soluzione ideale per te?”• “Se potessi cambiare qualcosa da domani, da dove partiresti?”Come usare le risposte Raccogliere risposte è solo il primo passo. Il valore delle domande sta anche in come elaboriamo le risposte ricevute. ✔️ Annotale con cura.✔️ Riconduci le risposte ai bisogni reali.✔️ Mappa le priorità implicite ed esplicite.✔️ Riformula la sintesi: “Se ho capito bene, per te è importante che...”✔️ Allinea la tua proposta solo a ciò che ha valore per il cliente.Ogni risposta sincera è un mattoncino di fiducia, un segnale su cui costruire una proposta personalizzata.Non tutte le domande devono portare a una vendita: alcune servono a creare relazione, a comprendere meglio il contesto o anche a capire che non è il cliente giusto — ed è un’informazione preziosa anche questa.Porre domande potenti significa mettersi nella posizione di chi ascolta per capire, non per rispondere. È una delle competenze più elevate del venditore strategico, ed è anche una delle più umane. In Comunicazione Chiara, crediamo che una buona trattativa non nasca dalla persuasione, ma dalla comprensione profonda del cliente.Le domande giuste, poste con rispetto e lucidità, sono la chiave di questa comprensione.Chiarezza da vendere significa anche questo: avere il coraggio di chiedere, la pazienza di ascoltare, e l’intelligenza di costruire risposte che abbiano senso per chi ci sta di fronte.➡️ Scopri di più su...
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    16 Min.
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