• La Musica come Pratica dell'Impossibile

  • Von: Michele Selva
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La Musica come Pratica dell'Impossibile

Von: Michele Selva
  • Inhaltsangabe

  • Monografie oltre ai generi
    Un programma di Michele Selva

    Musica come superamento di confini, di generi e come possibilità infinite di ascolto. Dentro e fuori la partitura, il testo, il palco, la sala da concerto

    Grafica di Alessandro Mazzoni
    Copyright USMARADIO
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  • Contraddire la musa: l'ascolto secondo Helmut Lachenmann
    Dec 18 2023
    𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi
    𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝘂𝘀𝗮: 𝗹'𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗛𝗲𝗹𝗺𝘂𝘁 𝗟𝗮𝗰𝗵𝗲𝗻𝗺𝗮𝗻𝗻

    Michele Selva ci guida attraverso le intricanti composizioni di Helmut Lachenmann: nato nel 1935, il compositore tedesco si distingue come un artigiano del suono, plasmando la materia sonora con un'approccio unico. La sua musica è una testimonianza dell'interazione tra corpo e strumento, una fusione tra il sensibile e l'inespresso.

    In questo episodio, esploreremo la poetica di Lachenmann, un musicista che sfida i cliché e crea un linguaggio sonoro distinto. Da opere radicali degli anni '70 - tra le altre "Salut für Caudwell" - ai capolavori del decenni successivo come "Ausklang", scopriremo il percorso unico di questo compositore nel tentativo di rivelare l'indefinibile attraverso il suono.

    Un viaggio nella "pasta del sensibile" musicale, dove la nudità primordiale del suono incontra la poetica dell'ineffabile.
    Attraverso la sua estetica oggettuale, la sua composizione diviene un dialogo intimo tra il corpo degli strumenti e il mondo sonoro, un'esperienza tanto provocante quanto profondamente umana.

    Un programma a cura di Michele Selva
    Regia di Alessandro Renzi

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    15 Min.
  • Incontri obliqui: le produzioni di Brian Eno
    Jun 28 2023
    𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi
    𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗼𝗯𝗹𝗶𝗾𝘂𝗶: 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝗶𝗮𝗻 𝗘𝗻𝗼

    Dopo la monografia dedicata alla produzione personale di Brian Eno, già esplorata in questo programma nel dicembre 2018 (ascoltabile qui: bit.ly/mcpdi-brianeno), oggi partiamo verso un viaggio che ha come destinazione una molteplicità di ascolti: sono infatti innumerevoli, oblique ed eterogenee le pubblicazioni musicali uscite sono la guida del Brian Eno produttore nel corso della sua carriera, molte di queste entrate di diritto nella storia della musica contemporanea.

    Si parte nella New York di fine anni ’70 in cui le proposte dell’Artists Space di Soho, teatro di molti gruppi alternativi ispirati al free jazz di Ayler e Coltrane, alle avanguardie minimaliste ma anche al garage e al punk più genuine, affascineranno Eno a tal punto che la selezione di quel sound rabbioso, violento e rumoroso diventerà la selezione di un disco considerato manifesto della scena No Wave di quegli anni.

    Gli anni successivi vedranno la sua produzione forgiare una pietra miliare dopo l’altra, la ritmica nevrotica si fonde alla scena New Wave, al post punk e all’elettronica tedesca arrivando a dischi come quelli dei DEVO, di Robert Calver e degli Ultravox. L’ultimo ventennio del secolo si contraddistingue invece per la ricerca costante di un valore “etnico”, esotico, ritmico e corale ma elettronicamente più disteso influenzato dal suo stupendo naufragare ambient, di cui ad Eno si può riconoscere la paternità del genere. Sono figli di questo periodo i dischi dei britannici James (Wah Wah, Whiplash e Millionaires) ma anche di Teresa De Sio, Zvuki Mu o i portoghesi The Gift.

    Il nome di Eno è legato inoltre a quello dello straordinario produttore Daniel Lanois, il cui sodalizio artistico porterà ai natali dei popolarissimi U2, lanciati a livello mondiale con gli album The Joshua Tree, Achtung Baby, Zooropa e All that you can’t leave behind. Il racconto di Michele Selva prosegue poi con ascolti dedicati alla Penguin Cafè Orchestra, dell’etichetta Obscure e di Gabin Bryars, arrivando fino ai giorni d’oggi.

    Un programma a cura di Michele Selva
    Regia di Alessandro Renzi

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    24 Min.
  • Pierre Boulez: l'inquieto e il rigore
    Apr 25 2023
    “𝑺𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒑𝒊ù 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒓𝒆𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒏 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒆𝒇𝒇𝒊𝒄𝒂𝒄𝒆 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒅𝒆𝒍𝒊𝒓𝒊𝒐 𝒆 𝒐𝒓𝒈𝒂𝒏𝒊𝒛𝒛𝒂𝒓𝒍𝒐"

    𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi
    𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗕𝗼𝘂𝗹𝗲𝘇: 𝗹'𝗶𝗻𝗾𝘂𝗶𝗲𝘁𝗼 𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗴𝗼𝗿𝗲

    Nelle precedenti puntate del programma, abbiamo più volte narrato del grande movimento d’avanguardia musicale europeo, concentratosi in particolare a Darmstadt, durante agli anni ’50 del secolo scorso, il punto di partenza in azione e reazione di tutto quello che andrà a seguire nel Novecento. Lo abbiamo visto attraverso le monografie su Bruno Maderna, Luigi Nono, György Ligeti, Iannis Xenakis, Karlheinz Stockhausen e in dialettica opposta o complementare anche John Cage e Giacinto Scelsi. Come un'ideale chiusura del cerchio, andiamo oggi alla scoperta di uno dei più carismatici, per certi tratti autoritari e sicuramente influenti personaggi di quegli anni, il compositore e direttore d’orchestra francesce Pierre Boulez.

    In gioventù Boulez si ritirò dagli studi matematici per intraprendere quelli musicali anche se i primi influenzerrano particolarmente il suo approccio alla composizione. Con il trasferimento a Parigi avviò una vera e propria rivoluzione musicale insieme a Stockhausen appunto e al belga Henri Pousseur, accentuata dall’incontro con il giovane John Cage durante gli anni Sessanta. Proprio nella capitale francesce fondò nel 1970 l’IRCAM, l’istituto per l’esplorazione e lo sviluppo della musica moderna. Compositore innovativo e aperto alla sperimentazione di quegli anni, Pierre Boulez fu anche un’eccezionale direttore d’orchestra, a capo dell’orchestra di Cleveland, la sinfonica della BBC e la Filarmonica di New York in cui contribuì alla diffusione del repertorio di Debussy, Mahler e Stravinsky.

    Michele Selva ci porta a conoscere una figura imprescendibile della cosiddetta classica contemporanea, nonché uno dei precursori ella musica elettronica e delle su infinite possibilità.

    Un programma a cura di Michele Selva
    Regia di Alessandro Renzi
    Illustrazione tratta da un’immagine di Artcurial

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    18 Min.

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