
Io è morto, un diario rosso piombo
Il lato inesplorato 1
Artikel konnten nicht hinzugefügt werden
Der Titel konnte nicht zum Warenkorb hinzugefügt werden.
Der Titel konnte nicht zum Merkzettel hinzugefügt werden.
„Von Wunschzettel entfernen“ fehlgeschlagen.
„Podcast folgen“ fehlgeschlagen
„Podcast nicht mehr folgen“ fehlgeschlagen
Für 11,95 € kaufen
Sie haben kein Standardzahlungsmittel hinterlegt
Es tut uns leid, das von Ihnen gewählte Produkt kann leider nicht mit dem gewählten Zahlungsmittel bestellt werden.
-
Gesprochen von:
-
Duilio Parietti
-
Von:
-
Duilio Parietti
Über diesen Titel
Quando Danilo Chiesa riapre gli occhi, per la prima volta dopo la propria dipartita, sa perfettamente di essere morto, quello che non sa è dove si trova. Curioso, perché Danilo non si è mai perso.
Seduto su un letto, studia la stanza: niente porte, niente finestre, solo una sedia bianca e due sedie. Nemmeno il tempo di formulare un pensiero, che di fronte a lui compaiono due loschi figuri per affidargli un compito: redigere la propria biografia e discutere poi con loro di ogni capitolo. La ragione? Facilitare la decisione in merito a quello che sarà il suo destino. È indubbiamente una strana richiesta ma, a quanto pare, Danilo non ha alternative. Inizia così a scrivere di sé e a rivivere il proprio passato, diventando spettatore di sé stesso. Il racconto inizia nel 1975, anno della maturità e della svolta, quando fugge da casa e si rifugia a Radio Break, emittente portavoce della sinistra giovanile milanese. A Radio Break, Danilo si avvicina al fondatore, Gino Borghi, scopre il valore dell'amicizia grazie a Bruno e si innamora di Margherita. L'esperienza a Radio Break segna il punto di rottura con la sua precedente vita, e trasforma un vago desiderio in ferrea volontà: una rivoluzione sta per investire l'Italia e lui vuole esserne parte.
Racconta degli anni Settanta, della sinistra, delle manifestazioni, della lotta e della paura. Racconta dell'impegno e del momento della resa. Racconta del fallimento e dell'abbandono.
Un Danilo maturo osserva la propria giovinezza, gli errori e i tradimenti. Lo fa col senno di poi, con una consapevolezza che a tratti gli dà le vertigini.
Ogni giorno, dopo aver messo un punto alla fine del nuovo capitolo, si ritrova di fronte i due strani individui che lo incalzano con domande e indiscrezioni: perché? I fatti sono tutti là, che bisogno c'è di tormentarlo? La verità è che ai due "giudici" i fatti non interessano, sanno già tutto. Vogliono conoscere le sue emozioni e sondare la sua coscienza, vogliono sapere cosa ha provato quando ha lasciato la casa e la famiglia, quando Margherita se n'è andata, quando Bruno l'ha accusato di averlo tradito; come si è sentito quando è entrato nelle militanze di sinistra, quando ha sparato per la prima volta e quando ha ucciso per l'ultima; e cosa gli è rimasto ancora di quel capitolo cui non è riuscito a mettere un punto.
È questa la vera tortura per Danilo, la scoperta di non aver dimenticato nulla e che, per quanto sepolti, i sensi di colpa possono tornare in superficie con crudeltà imprevedibile. Danilo è umano, abituato a ragionare in maniera dicotomica, le cose sono o giuste o sbagliate, non considera le vie di mezzo, non valuta le prospettive, non sa comprendere il punto di vista degli altri. La sua umanità lo limita: il corpo ostacola la mente.
Alla fine di questo penoso e desolante percorso i due giudici emettono il loro verdetto...
©2021 Duilio Parietti (P)2021 Duilio Parietti