L'ultima sillaba del silenzio Titelbild

L'ultima sillaba del silenzio

L'ultima sillaba del silenzio

Von: Marcella Boccia
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Über diesen Titel

Nel cuore di ogni assenza si nasconde una parola mai detta, un respiro trattenuto, un battito mancato. L’ultima sillaba del silenzio è un viaggio poetico tra le rovine dell’anima, un canto sospeso tra amore e perdita, tra il desiderio di appartenere e la necessità di svanire.Con una scrittura intensa e viscerale, Marcella Boccia intreccia il lirismo di Yeats, la spiritualità di Tagore e l'ardore di Neruda, dando vita a poesie che graffiano e accarezzano, evocando immagini di lune smarrite, angeli ciechi, mare che scorre nelle vene e mani che non si sfiorano più. Il silenzio diventa un personaggio vivo, un compagno che avvolge e dilania, una presenza costante nelle notti insonni e nei giorni senza battiti.Ogni poesia è un frammento di esistenza, una confessione sussurrata all’ombra di un dio assente, un elogio della distanza e della solitudine. Le parole di Boccia sono un atto di resistenza contro l’oblio, un grido che si fa eco nel buio, l’ultimo baluardo prima che il silenzio inghiotta tutto.Un libro per chi ha amato fino a perdersi, per chi ha cercato risposte nelle ceneri, per chi sa che la poesia è l’ultimo rifugio prima dell’abisso.Copyright Marcella Boccia Kunst
  • 🎧 La notte che si fece carne (Marcella Boccia)
    Feb 14 2025
    La notte che si fece carne (Marcella Boccia)

    La notte scivolò dentro di me,come una ombra che non chiede permesso,e divenne carne,dove i sogni si sbriciolano come polvere tra le dita,dove ogni stella è una ferita che non sa di sangue.Mi avvolse il silenzio di un abisso senza fondo,e mi parlò con la voce di chi ha visto tutto,senza mai restare,senza mai scoprire la luce che cercava.La notte non è più solo un’assenza di tempo,è carne che pulsa, che respira,che si piega, che urla,mentre l’oscurità la stringe come un amante senza nome.E dentro, il suo cuore è fatto di cenere,di respiri affannati che non sanno di vita,di mani che non trovano il caloree labbra che non si sfiorano mai.Ogni battito è un pezzo di cielo che si sgretola,ogni sussurro è una promessa non mantenuta,ogni passo una scia che non lascia traccia.La notte che si fece carneè il corpo che non riconosciamo più,è il desiderio che non osa sfiorare il giorno,è la paura che non ha più volto.Siamo figli della notte che ci ha accolti,che ci ha strappati alla luce,che ci ha legati alla terra con catene invisibili,che ci ha insegnato il dolore senza fiato.Eppure, nel cuore di quella carne,c’è una forza che non può morire,una memoria che non smette di bruciarecome una fiamma che non può essere spenta.La notte che si fece carneè il nostro specchio oscuro,è la parte di noi che non vogliamo vedere,ma che continua a chiamarci,sempre,con il suo respiro profondoe la sua promessa di infinito.
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    3 Min.
  • 🎧 L’ultima sillaba del silenzio (Marcella Boccia)
    Feb 14 2025
    L’ultima sillaba del silenzio (Marcella Boccia)

    C’è un silenzio che pesa come una preghiera muta,che scivola tra le labbra senza parlare,un silenzio che ha il volto di un addio mai detto,e dentro, lo sento, c’è un grido che non ha più voce.L'ultima sillaba del silenzio è come il battito di un cuoreche ha smesso di credere nella luce,che ha dimenticato la paura,che ha visto l'infinito e ha chiuso gli occhi.Il silenzio parla nei vuoti,dove nessuna parola può entrare,dove il respiro è un eco lontano,come l’ombra che si allunga al tramonto,come il sogno che si dissolve all'alba.Eppure, nell’ultima sillaba,c’è un filo che lega tutte le cose non dette,c’è una verità che non ha nome,un dolore che non chiede perdono,un amore che non sa di tempo.L’ultima sillaba è un’onda che non si frange,è la parola che scivola nel buio,è l'istante prima che la luce muoia,prima che l’anima si perda nel vento.E nel silenzio, lì,dove le parole non arrivano più,dove l’eco si fa polvere,resta un’ombra di ciò che non è mai stato.C'è una solitudine che si nutre di silenzi,un’oscurità che cresce come radici sotto la pelle,un volto che non vediamo più,perché è sparito dentro la tempesta del non detto.Eppure, in quella sillaba finale,c’è la fine e l’inizio di ogni cosa,c’è la chiusura del cerchio,e insieme, l’apertura di un abisso che non si colma.L'ultima sillaba del silenzio,è l’addio che non trova la sua fine,è la mano che non si è mai stesae l'anima che non ha mai conosciuto la pace.Eppure, come il battito che non cessa mai,quel silenzio continua a vivere,continuando a riempire il vuotocon la sua assenza,con il suo peso di non essere mai statoeppure di essere sempre.
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    2 Min.
  • 🎧 E se l’anima avesse un peso? (Marcella Boccia)
    Feb 14 2025
    E se l’anima avesse un peso? (Marcella Boccia)

    E se l’anima avesse un peso,come un sasso che non si può sollevare,un carico invisibile che curva la schiena,che appesantisce il respiro,che ti inchioda al corpo che non sai più amare?Sarebbe un peso fatto di sogni non sognati,di parole non dette,di abbracci mai stretti,di amori che non si sono mai sfiorati.E se l’anima avesse un peso,quale sarebbe il suo peso,se non quello della solitudineche cresce come una pianta senza luce,senza terra,senza radici che possano nutrirla?Immagina,se l’anima avesse un peso,sarebbe come il vento che non si ferma mai,come il mare che non sa darsi tregua,come la pioggia che non smette di cadere,nonostante tutto.Eppure, in quel peso,c’è la bellezza di ciò che non si può contenere,la vertigine di un universo che non ha confini,la consapevolezza che, nonostante il peso,si vive,si respira,si ama,si perde.E se l’anima avesse un peso,forse sarebbe fatto di lacrime non versate,di baci mai rubati,di speranze morte prima di nascere.Un peso che non si vede,che non si sente,ma che affonda nel pettocome una lama che non lascia cicatrici,ma che fa sanguinare dentro.E allora ci si chiede:quanto pesa davvero vivere,quanto pesa non essere mai abbastanza,quanto pesa l’amore che non ti appartiene?E se l’anima avesse un peso,forse sarebbe il peso di un sogno che non smette di chiamarti,un peso che non ti permette di dimenticarequello che non è mai stato,quello che non è mai arrivato.Un peso che è senza forma,ma che ti forma,che ti cambia,che ti consuma e ti rigenera,fino a diventare parte di te,come il sangue che scorre nelle vene,come il respiro che non si può fermare.E se l’anima avesse un peso,sarebbe il peso di un’infinità che non si misura,una vastità che non si può contenere,che non si può comprendere.Eppure, nell’assoluto di quel peso,troviamo la nostra verità,la nostra essenza,il nostro eterno anelitodi essere,nonostante tutto,nonostante il peso.
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    3 Min.
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