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  • LA FAMIGLIA SCHMIDT | Catia Simone dialoga con l'autore
    Jun 20 2025
    BARDOLINO (VR) | IMOLA (BO) - ROMA

    Catia Simone dialoga con Federico SpagnoliLa famiglia Schmidt, edizionidialoghi

    C’è qualcuno a dare alle nuvole la forma che giochiamo ad indovinare? La risposta giace all’ombra delle vicende di una famiglia di Dresda. L’ultimo arrivato in casa Schmidt è Hugo, un bambino che percepisce la propria famiglia come strana e spesso distante. L'unico legame d’affetto di Hugo è con Peter, il nonno, che sembra essere il solo in grado di comprenderlo. Il padre, Willard, lo respinge, mentre la madre appare come una figura anonima e controversa. La fragile stabilità familiare crolla con un misterioso lutto che sconvolge tutti, tranne il piccolo Hugo. Quest’ultimo, infatti, viene inviato dal padre a fare una vacanza forzata, lontano da Dresda; ma se da una parte c’è una famiglia devastata, dall’altra la villeggiatura di Hugo inizierà ad assumere una forma ben diversa da quella che doveva essere una semplice vacanza.

    Federico Spagnoli nasce nel 2004 a Imola (BO). Appassionato di storia e di letteratura, studia la prima all’Università di Bologna e coltiva la passione per la seconda attraverso un blog di scrittura creativa su quodnews.com. La famiglia Schmidt è il suo primo romanzo, e quindi il suo esordio nel mondo della narrativa.

    GIANO Public History APS è afferente all’Albo della Cittadinanza Attiva e delle Reti Civiche del Comune di Roma e all’Albo delle Associazioni Culturali del Municipio Roma V. Sostienici con il 5×1000 : 97901110581
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    35 Min.
  • PIONIERE DELL'ETERE. Dieci donne che hanno fatto la radio in Italia | Catia Simone dialoga con l'autrice
    Jun 13 2025
    BARDOLINO (VR) | ROMA

    Catia Simone dialoga con Marta Perrotta

    PIONIERE DELL'ETERE. Dieci donne che hanno fatto la radio in Italia

    Hanno dato voce all’Italia quando la radio era il mezzo di comunicazione più potente e innovativo. Hanno scritto, diretto, raccontato, informato. Le donne hanno sempre fatto parte dell’industria della radio, ma la loro importanza non è mai stata sottolineata adeguatamente. Il volume presenta dieci figure femminili – conduttrici, autrici, giornaliste, funzionarie – che hanno segnato la storia della radio in Italia: donne rimaste nell’ombra ma che hanno abbattuto pregiudizi, conquistato le onde sonore e cambiato il volto della radiofonia, entrando con programmi indimenticabili nel cuore di chi ascoltava e dimostrando che la voce delle donne può davvero fare la differenza. Ne riscopre le carriere e l’impatto sul mondo dell’informazione, intrecciando vicende personali con l’evoluzione di un medium che ha trasformato il modo di comunicare.

    Marta PerrottaProfessoressa associata presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, si occupa di radio e tv con particolare attenzione alla dimensione storica, produttiva, tecnologica e di genere.
    Tra le sue pubblicazioni, Pioniere dell’etere. Dieci donne che hanno fatto la radio (Carocci, 2025), Che cos’è un podcast (Carocci 2023, con Tiziano Bonini). Insieme a Tiziano Bonini ha curato La radio in Italia. Storia, industria, linguaggi, (Carocci, 2024).
    È delegata del Rettore per la comunicazione e la promozione istituzionale e dirige Roma Tre Radio, la radio dell’Università Roma Tre.
    Coordina il network di ricerca Donne in onda, www.donneinoda.eu ed è coordinatrice scientifica del progetto WePod, www.wepodproject.eu

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    48 Min.
  • AL LIMITARE della PALUDE. Catia Simone dialoga con l'autore
    May 23 2025
    BARDOLINO (VR) | LATINA | ROMA

    Catia Simone dialoga con Francesco Moriconi

    Al limitare della palude. La modernizzazione elettrofinanziaria di Gino Clerici da Pometia Italica a Littoria, Trelerighe libri, 2025

    Riflettere sulla vicenda complessiva di Gino Clerici e sulle reazioni da essa generate in una parte del Governo fascista è un’operazione difficile. Lo sforzo primario è stato cercare di dare continuità e connessioni al processo storico in Agro Pontino, che, nonostante studi già consolidati sulle attività postunitarie di bonifica in Italia, mancavano di questa piccola tessera che completasse il racconto della vicenda elettrofinanziaria. La narrazione bloccata all’inchiesta Cassis - che fu invece solo una tappa – necessitava della trattazione della sua prosecuzione e, soprattutto, della sua cancellazione a colpi giudiziari nel contesto post crisi economica del ’29. Inoltre, per la specifica storia del territorio, Gino Clerici non è stato secondario e la sua totale eliminazione dalla narrazione storica, come se il suo decennio non avesse avuto influenza, è certamente operazione chirurgica di regime, su cui la storiografia locale, e non solo, si è tranquillamente adagiata. I fiumi di inchiostro già versati sulle cosiddette città di fondazione, che prendono l’abbrivio dall’analisi di Littoria, non tengono in adeguata considerazione l’iniziativa privata che portò a Mussolinia di Sardegna e non conoscono – nonostante qualche indizio fosse già a disposizione – una precedente iniziativa privata, la cui idea di città, pianificata e diffusa, aveva conformato le prospettive di trasformazione di quel Cancello di Quadrato su cui poi sorse Littoria. Pomezia o Pometia Italica, città da farsi su iniziativa della Bonifiche Pontine con i capitali del Banco di Roma, idea che ancora echeggiava fortemente nel 1928, aveva creato un immaginario preciso.

    Francesco Moriconi
    Roma, 1971. Archeologo specialista, topografo, storico, divulgatore, esperto di edilizia storica e di storia del paesaggio. Ha pubblicato molti articoli scientifici e monografie su edifici storici, evoluzione del territorio, scavi archeologici, bonifiche. Il tema dell'utilizzo dell'energia rinnovabile dai primi del Novecento è diventato una parte importante della sua vita. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche, radio e TV. È stato consulente scientifico di Piero Angela e Paco Lanciano, divulgatore per Rai e LA7, docente universitario.

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    43 Min.
  • Aleksandr Aleksandrovič BLOCK, Città. Testo russo a fronte. Catia Simone dialoga con il curatore
    May 13 2025
    Bardolino (VR | Milano | Roma

    Catia Simone dialoga con Bruno Osimo

    Aleksandr Aleksandrovič Blok, Città, testo russo a fronte, a cura e traduzione di Bruno Osimo,

    ‎ La Vita Felice, 2024 San Pietroburgo, 28 novembre 1880 – Pietrogrado, 7 agosto 1921 Ciclo di poesie scritte tra il 1904 e il 1908, Città – Górod in originale – esprime appieno l’atmosfera simbolista che dominava il panorama letterario russo di quegli anni. Blok costruisce una vera e propria visione mistica della vita sui vari simboli che si susseguono in questa raccolta: la prostituta, l’uomo in camera con lei, gli abitanti della città che si risvegliano in un mattino grigio. Poi ancora le bettole di quart’ordine, le fabbriche e i loro fumi, che non sono mai tossici, ma anch’essi mistici, «funzionali a occultare e mostrare», e dai quali emergono due figure femminili: la “Donna invisibile” e la “Donna inconoscibile” (Nevidìmka e Neznakómka), la donna che non può essere vista e quella che non può essere conosciuta. Sta al poeta cogliere i segni che la città, «dotata di un suo metabolismo autonomo come essere vivente a sé stante, gli offre per accedere alla dimensione meno appariscente». E tra voile e piume di struzzo, tra atmosfere evanescenti e corpi impalpabili, non si è neanche più sicuri di ciò che è reale e ciò che è solo visione poetica.

    Bruno Osimo
    Laureato all’Università di Tartu con Peeter Torop, ha conseguito il dottorato all’Università degli Studi di Milano; da allora si è dedicato allo studio della traduzione a partire da una prospettiva semiotica, in particolare studiando le fasi mentali del processo traduttivo e la valutazione della qualità della traduzione. È docente di traduzione presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”.

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    50 Min.
  • Canthu e contracant. Poesie in calabrese e milanese. Catia Simone dialoga con l'autore
    May 9 2025
    Bardolino (VR) | Milano | Roma

    Catia Simone dialoga con Alfredo Panetta

    Canthu e contracant. Poesie in calabrese e milanese,testi di Giovanna Sommariva e Alfredo Panetta,

    Due poeti, splendidamente diglossi, ossia parimenti abili a districarsi e a scrivere sia in italiano sia nella lingua madre, e due phoné, milanese per Sommariva e Calabrese della locride per Panetta, dialogano e si confrontano in Canthu e Contracant (letteralmente: Canto e Controcanto) tra loro su temi precipui, rapportandosi e rappresentando tutta l’urgenza di una campionatura di motivi e scenari contemporanei. Milano, indiscusso centro produttivo e laboratorio innovativo italiano, nei suoi aspetti più noti e glamour, è il luogo, il contesto, o il grande scenario non oleografico e non ‘da cartolina’ della rappresentazione di una amara Commedia umana che da Dante sembra riprendere e riverberare idealmente posture, destini, significati di un Inferno oggidiano: la città, emblema di una qualsiasi grande e ricca città europea e occidentale è qui avocata a una dirimente contesa; diritti e lavoro, assenza di diritti e sfruttamento degli ultimi: i migranti, gli immigrati, i marginali tra i marginali, attratti dalle luci metropolitane e dalla possibilità di vita. (Dalla Postfazione di Manuel Cohen)

    Alfredo Panetta è nato nel 1962 a Locri (RC). Nel 1981 si trasferisce a Milano dove vive e lavora nel settore infissi in alluminio.
    Scrive nella lingua madre, il dialetto calabrese reggino della Locride. Ha pubblicato: Petri ’i limiti (Pietre di confine, Moretti&Vitali 2005); Na folia nt’è falacchi (Un nido nel fango, Edizioni CFR 2011); Diricati chi si movinu (Radici mobili, La Vita Felice 2015); Thra sipali e sònnura (Tra nidi e sogni, puntoacapo 2018); Ponti sdarrupatu (Il crollo del ponte, Passigli 2021). Per la Casa della Poesia Al Trotter di Milano cura una rubrica dedicata alla poesia scritta nelle lingue di minoranza in Italia. Ha organizzato per quattro anni dei laboratori di scrittura poetica per bambini delle scuole primarie negli istituti di Lecco e Gallarate. Giovanna Sommariva è nata a Saronno (VA) nel 1948. Vive a Rovello Porro (CO). Scrive nel dialetto paterno: il milanese. Ha pubblicato: Cinq ghej de pù ma ross, Des ghej de pù ma ross, Ross e quatter gott de bel temp, L’aderenza del cafè, Dodes tucc mas’c (puntoacapo 2021). Ha collaborato alla traduzione in dialetto meneghino della silloge di Claudio Pagelli, Campo 87 (puntoacapo 2021).

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  • NEI MEANDRI DEL MOSTRO DI FIRENZE | Catia Simone dialoga con Davide Pulici
    Mar 28 2025
    GIANO PH APS | RADIO GIANO PH | BLOG Giano PH presentano:

    Nei meandri del mostro di Firenze | Catia Simone dialoga con Davide Pulici

    Quando ci si addentra in un labirinto, si ha bisogno di un filo. “A meno che non ci si sia proposti di andare errando per non tornare mai alla luce”. Quello che mi pareva più semplice fare, allorché le cose negli scorsi mesi (stimoli esterni, interni, sincronicità suggestive) mi hanno spinto in maniera impellente in una determinata direzione, che era la direzione del caso criminale del Mostro di Firenze, era riprendere i capi di un discorso che avevo abbozzato diversi anni prima, in un numero di Nocturno, in cui avevo scritto qualcosa a proposito dei film e delle fiction realizzate sull’argomento. Vedevo la possibilità di seguire il fatidico filo di cui sopra, e di dipanarlo muovendo dal cinema e dalla finzione (nel senso più vasto del termine: quindi serie e speciali tv, ma anche letteratura e fumetti) per agganciare quella realtà che li aveva generati. Che era l’unica posizione da cui mi tentava muovere e che pensavo di poter governare tra i meandri di questa storia, senza sbandare e senza perdermi nel buio. (Davide Pulici)

    Musiche originali con licenza d’uso Epidemic Sound

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    54 Min.
  • Catia Simone intervista Catia Simone. Bugiardi o bugiarde si nasce o si diventa ?
    Mar 8 2025
    BARDOLINO (VR) - ROMA

    Catia Simone intervista Catia Simone

    Bugiardi o bugiarde si nasce o si diventa ?
    MENTIROSA LIAR. Le poesie hanno i versi corti-Liar. Lies will get you nowhere

    Una raccolta poetica retrospettiva dove Catia Simone propone una partita doppia tra il tempo che finora ha dedicato agli altri e il tempo che le è stato donato. Nonostante il titolo "Mentirosa" sembri suggerire che il contenuto del libro sia immaginazione o auto-fiction, poesia dopo poesia ci avviciniamo al sentire della poetessa. E' evidente che la poetica dell'autrice si stia ponendo l'obbiettivo di smascherare alcuni facili tòpoi romantici come l'amore, la maternità, la giovinezza, l'estate, e la luna. I rapporti umani proposti sono principalmente esperienze di donna, sono legami e legacci che ci arricchiscono e più spesso depauperano il tempo delle donne.

    Musiche con licenza d'uso Epidemic Sound

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  • IL PAPA DEVE MORIRE. Il terrorismo armeno dietro l’attentato di Karol Wojtila | Catia Simone dialoga con Ezio Gavazzeni
    Feb 17 2025
    MILANO – BARDOLINO (VR) – ROMA

    Catia Simone dialoga con l’autore Ezio Gavazzeni

    IL PAPA DEVE MORIRE. Il terrorismo armeno dietro l’attentato di Karol Wojtila, PaperFIRST, 2025

    Oltre 400 documenti dei servizi segreti, ministeri, Digos, questure, prefetture, provenienti dall’Archivio Centrale di Stato, riscrivono la storia dell’attentato compiuto da Mehmet Ali Agca a Karol Wojtyla nel maggio del 1981. Da questa ricostruzione, emerge che l’Esercito Segreto per la Liberazione dell’Armenia (ASALA) minacciava di morte il papa polacco dal 1977 al 1983. Il motivo? L’operazione coperta chiamata “Operazione Safe Haven”, gestita da Vaticano, governo italiano e Usa (Henry Kissinger), con lo scopo di espatriare gli armeni dall’allora Urss e portarli a Roma, in 16 pensioni “convenzionate”, per poi farli arrivare negli Stati Uniti. Lo Stato italiano nel 1980 iniziò una trattativa con il terrorismo armeno, a Beirut, che si concluse nel 1983 con la firma di Oscar Luigi Scalfaro, per fermare gli attacchi sul territorio italiano in cambio dello stop al flusso di emigrazione dei profughi armeni attraverso il nostro Paese. Flusso che, a quanto risulta dagli stessi proprietari di quelle pensioni, effettivamente si interruppe. Quando nel 1983 il magistrato Ilario Martella si apprestava a concludere le indagini sull’attentato a Giovanni Paolo II, con la cosiddetta “Pista Bulgara”, i servizi segreti gli mentirono sulle precedenti minacce di morte al pontefice; il magistrato infatti, come dichiara nell’intervista presente in questo libro, non era a conoscenza del coinvolgimento del terrorismo armeno, né tantomeno di una trattativa con lo Stato italiano.

    Ezio GAVAZZENI
    Scrittore, editor, autore di testi teatrali, vive a Milano. Ha collaborato con Mondadori, News, Proget, Prepress, Motta edizioni e Giuffré edizioni. Ha diretto corsi di scrittura. Premio della critica al Milano International 2022.

    Musiche con licenza d’uso Epidemic Sound

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    Sostienici con il 5×1000 : 97901110581
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    52 Min.