Clarissa, sua figlia, la principessa di tutti i pesciolini, cerca un marito degno della sua posizione e della sua bellezza: lo desidera ricco e di bell'aspetto ma non è un'impresa facile. Non ci sono tanti pesci con queste caratteristiche, fino a quando conosce il Cavalier Branzino. Bello è bello, ma si dice che sia povero in canna. Clarissa decide: il suo sposo deve essere almeno un barone, così il branzino, che pure l'aveva colpita, viene rifiutato. E' scortese e arrogante la principessa dei pesci, da valore alla ricchezza, non ha importanza la sincerità, la generosità, l'intelligenza, per lei esistono solo i forzieri colmi d'oro.

Ma il Cavalier Branzino si vuole vendicare e così la spaventa, si finge un mostro marino e le dimostra quanto è stata sciocca, come sono sbagliati e superficiali i suoi giudizi e finalmente Clarissa si risveglia, capisce che il valore di un pesce non è legato alla sua bellezza e alla ricchezza. Mai. Quel che vale per i pesci, vale anche per le persone: un bel vestito, delle scarpe nuove e tanto denaro non fanno di una persona la migliore che c'è! E' l'altruismo, la semplicità e la capacità di amare che trasformano un pesce o una persona in qualcuno di veramente speciale come il Cavalier Branzino che è riuscito a cambiare il caratteraccio di Clarissa e a conquistare il suo cuore.