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At 01:23:40 on April 26th 1986, Alexander Akimov pressed the emergency shutdown button at Chernobyl's fourth nuclear reactor. It was an act that forced the permanent evacuation of a city, killed thousands, and crippled the Soviet Union. The event spawned decades of conflicting, exaggerated, and inaccurate stories.

Almost 24 hours to the minute since the tsunami hit Fukushima Daiichi, Unit 1 exploded. The building wrenched apart, sending shards of irradiated concrete and metal knifing through the air in all directions. The reactor’s massive heavy-duty gantry crane bent like a twig and collapsed onto the refueling floor control room, crushing everything that wasn’t expelled in the blast. Outside, chunks of debris rained down on the fire crew, injuring five and shredding the hoses they had just laid.

L'11 marzo 2011, un potentissimo tsunami si abbatté sulle coste del Giappone, provocando la morte di quasi sedicimila persone. A Fukushima, in quello che divenne il più devastante incidente industriale di tutti i tempi, centinaia di uomini e donne rimasero da solia fronteggiare il surriscaldamento incontrollato dei reattori, con il destino dell'intero Paese appeso a un filo. In pochi sanno cosa è successo davvero in quei giorni, e ancora meno sanno perché è successo. Come è stato possibile che uno stato così all'avanguardia nella tecnologia si facesse trovare impreparato?

All'alba del 26 aprile 1986, all'01:23:40, Aleksandr Akimov preme l'interruttore per l'arresto di emergenza del quarto reattore nucleare di Chernobyl. Quel gesto costringe alla permanente evacuazione di una città e sancisce l'inizio di un disastro nucleare che ha segnato la storia del mondo e il destino dell'Unione Sovietica. Seguiranno decenni di storie contraddittorie, esagerate e inesatte.